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Alle origini del Natale

 









La magica atmosfera del Natale , a chi non piace? 

Il Natale è un momento di pura magia, un periodo dell'anno in cui la speranza si rigenera e tutto sembra possibile, un momento in cui celebrare la vita in tutte le sue manifestazioni e sfaccettature, un momento di condivisione e affetto, ci ritroviamo con pranzi e cenoni di Natale, ci riconosciamo , con regali e pensierini, ci ricordiamo con auguri e messaggi sul telefono o per posta.

Può essere un momento di riflessione , e visto che prossima al Natale è la festa di Fine Anno , è anche un memento di bilanci e buoni propositi per il futuro, per progettare i propri sogni affinchè da semplici pensieri possano prendere forma e diventare realtà. 

E' forse per questo che per noi occidentali , questa festività è cosi' importante , perchè affonda le sue radici in tempi antichi , agli albori della nostra civiltà , ma quali sono le sue origini?

Si tratta di addentrarci in tradizioni ancestrali, retaggi di un mondo primitivo incredibilmente affascinante.
Le origini del Natale si trovano in un tempo fuori dalla Storia.

Le feste del natale durano 13 giorni e questo perchè i nostri antenati misuravano il tempo secondo i cicli della Luna e del Sole.

Sostanzialmente non esistono vere origini del Natale , perchè il Natale come lo conosciamo noi è frutto di stratificazioni culturali che si sono susseguite nel corso dei secoli e mischiate influenzandosi e contaminandosi l'una con l'altra .

Perche' lo festeggiamo il 25 Dicembre ?

Quasi sicuramente perchè vicina alla data del 25 Dicembre cade il Solstizio d'inverno 


Il solstizio d’inverno segna l’inizio dell’inverno astronomico e fin dai tempi più antichi viene celebrato e festeggiato come un evento ricco di significati simbolici .
E’ il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, raggiunge il punto più basso rispetto all’orizzonte terrestre. L’eclittica è il percorso che il Sole, visto dalla Terra sembra percorrere intorno al nostro pianeta. Nel giorno del solstizio l’arco descritto dal sole è il più basso di tutto l’anno.

La parola “solstizio” viene dal latino solstitium, composto da “sol” (Sole) e da “sistere” (fermarsi). Il solstizio è quindi, fin dall’antichità, il momento in cui il Sole “si ferma” e poi inverte il suo cammino e ricomincia a salire.



Dal 21 dicembre in poi le ore di luce tendono ad aumentare, giorno dopo giorno. Per questo nella Storia il Solstizio di inverno è sempre stato associato con la “rinascita” del Sole, ovvero con la luce che vince sulle tenebre: un momento magico, come il Solstizio d’estate, celebrato in tutto il mondo da feste, riti e monumenti.

Ma a rendere ancora più affascinante la storia del Solstizio d'inverno è il suo intreccio con il Natale: la festa solstiziale del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto) fu istituita dall'imperatore Aureliano il 25 dicembre. Un giorno festeggiato, quindi, anche prima del Natale cristiano.

La Chiesa volle probabilmente far coincidere il Natale cristiano con questa data poiché tale evento era festeggiato sontuosamente nell’antica Roma, richiamando tantissima gente. Fu Costantino, nel 330, a stabilirlo e papa Giulio I ad ufficializzarlo nel 337 d.C. Ma l’omologazione di tutte le chiese dell’Impero, ad eccezione di quelle copta ed ortodossa, fu conseguita solo quando, con l’Editto di Tessalonica del 380 d.C., l’imperatore Teodosio I impose il Cristianesimo quale religione di Stato, bandendo il culto del Sol Invictus. La data del 25 dicembre è stata assunta come momento di nascita di molte antiche divinità per il suo valore simbolico, connesso al moto solare che, dopo il momento solstiziale, riprende la sua ascesa, iniziando dunque un nuovo ciclo.

Quindi il sentimento di rinascita e speranza profonda, di allegria per la vittoria della luce sulle tenebre , che sentivano i nostri padri antichi e sentiamo anche noi ha radici nella nostra memoria collettiva ed accompagna la nostra cultura da tempi immemori.

DIAMO UN SENSO AI NOSTRI SIMBOLI DEL NATALE

L'Abete 

Considerato nell’antico Egitto albero nativo legato al dio Biblos, prototipo di Osiride. In Grecia l’abete bianco o elàte era sacro alla dea Artemide, volto della Luna, protettrice delle nascite, mentre per le popolazioni dell’Asia settentrionale è l’albero cosmico che si erge al centro del mondo. Nel calendario celtico era consacrato alla nascita del Fanciullo divino che seguiva il solstizio d’inverno, salutato con un ramo di vischio, simbolo benaugurante di rigenerazione e immortalità, raccolto, con grande devozione, dall’albero di rovere il sesto giorno della luna. Nella loro tradizione precristiana, il solstizio d’inverno assumeva il nome di Yule.

Per noi oggi l'Abete illuminato è simbolo della vita che con la sua Luce vince sulle tenebre, e insieme al bacio sotto al vischio è benaugurante per un futuro pieno di doni ,speranze e amore prospero e duraturo.

Ceppo di Natale

La seguente citazione dimostra a che cosa credevano i Babilonesi circa l’origine dell’albero di Natale: «Una vecchia favola babilonica raccontò di un albero sempreverde che germogliò da un ceppo morto. Il vecchio ceppo simboleggiava il Nimrod morto, il nuovo albero sempreverde simboleggiava che Nimrod era tornato in vita in Tammuz! Tra i Druidi la quercia era sacra, tra gli Egiziani era la palma, e a Roma era l’abete, il quale era decorato con bacche rosse durante i Saturnali»! (Walsh, Curiosità dei Costumi Popolari, p. 242).

Come vedete la nostra cultura ha da sempre reso onore a questo giorno, tanto che la Chiesa lo ha scelto sia per la sua simbologia, la vittoria della luce sulle tenebre, sia per la sua importanza in cosi tante culture diverse , lo ha voluto come giorno per celebrare la nascita di Cristo , il figlio di Dio, colui che secondo il Cristianesimo ci illumina la via proprio come fa il Sole. 

Quindi siate allegri , festeggiate la luce che risplende nel vostro cuore e io non posso che augurare Buona vita a Tutti !!!


" per sapere chi sei devi conoscere da dove vieni solo allora potrai sognare dove andare"..



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